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Per il curioso, i limiti scompaiono. 

Vivendo da curioso, si può fare tutto, o quasi. 

Se la curiosità è la tua spinta vitale non conoscerai limiti né confini: esistono sempre un luogo mai incontrato, una lingua sconosciuta, un’energia pronta a rivelarsi. Prima e anzitutto dentro te stesso. In pochissime parole, io sono così. Musicista, viaggiatore, sciatore, alpinista, ma soprattutto esploratore. 

Da piccolo volevo caparbiamente capire come funzionasse tutto. È la dimensione che mi circonda e mi motiva anche oggi: percorro strade, Paesi, cime e note, alla ricerca della “qualità” nell’essenza delle cose. A 6 mila metri d’altezza, o a 11 mila chilometri da casa, punto all’intensità delle sensazioni, dei rapporti umani, del dialogo con l’ambiente e con le persone. 

Sono nato nel 1984 e dall’età di dieci anni i miei occhi sono affetti da una grave malattia degenerativa, la retinite pigmentosa, che mi ha reso, progressivamente, quasi del tutto incapace di vedere. 

Ma per un curioso, il limite non è un problema: chiede e cerca con gli strumenti che possiede. Parte. Da qualche parte arriverà, sapere dove, fin dal principio, forse non è così importante. 

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